Il bruxismo viene definito come attività “parafunzionale” della bocca, perché è una anomalia della funzione.
In realtà non è un disturbo della masticazione o della bocca , ma è un complesso disturbo del sonno “parasonnia “che secondo l’American Academy of Sleep Medicine, rientra nelle “sleep-related-movement disorders”.
Tale condizione ha effetti nocivi sui denti, sulle componenti muscolari, delle articolazioni temporo mandibolari ed ha altre implicazioni sistemiche (in altri organi).
Il bruxismo diurno sembra essere una parafunzione di origine diversa da quello notturno. La popolazione ne è affetta per l’8% in egual misura tra uomini e donne e l’incidenza diminuisce con l’avanzare dell’ età.
Cause del bruxismo
L’anatomia oro facciale, la forma dei denti la fisiologia masticatoria non sembra avere un ruolo importante. Fattori psicosociali, stress, ansia, depressione, eccesso di competizione, traumi cranici, uso di droghe eccitanti, alcool ecc. sembrano avere una stretta relazione con il Bruxismo.
Tali situazioni secondo recentissime ricerche, sembrano essere predisponenti a episodi di “sleep related cortical” e “autonomic arousal” che sono anomale alterazioni transitorie rapide nel sonno che hanno influenza sull’attività cerebrale, respiratoria, sull’attività cardiaca sia contrattile sia elettrica, circolatoria e sull’attività muscolare; ciò avviene attraverso la produzione massiva di sostanze di tipo adrenergico e dopaminergico ossia composti che creano la stimolazione immediata degli organi come per superare un momento di emergenza o pericolo.
A questo proposito il Bruxismo è una patologia che si inserisce nella famiglia dei disturbi del sonno come: i miocloni, la sindrome delle gambe senza riposo, la roncopatia con OSAS, sonnambulismo, insonnie ecc.. Certe forme di epilessia notturna possono avere segni simili e quindi è importante fare una corretta diagnosi differenziale .
Conseguenze del bruxismo
Il “bruxista”, inconsciamente, serra o digrigna i denti di notte e di solito provoca uno sfregamento reciproco degli elementi dentari che a lungo andare crea profonde erosioni destruenti e fratture anche di elementi protesici.
A seconda dell’entità del problema, il bruxismo può anche essere causa di distacco o rottura di otturazioni, ponti o capsule. A lungo andare i muscoli masticatori coinvolti nel fenomeno si ipertrofizzano per il continuo esercizio ed esercitano sui denti una tale pressione traumatica che ne minano la stabilità e l’integrità.
Anche la muscolatura legata alla masticazione ne risente infatti, sollecitata per tempi lunghi, può risultare dolente o provocare mal di testa e dolori al cervicali.
Anche L’ATM (articolazione temporo-mandibolare) può avere delle conseguenze e dare luogo a sindromi algico disfunzionali.
Molti pazienti lamentano cefalee, e dolori oro facciali di difficile risoluzione.
Recenti ricerche mettono il luce che il 15% dei pazienti affetti da bruxismo presentano alterazioni delle onde elettroencefalografiche per il tempo dell’episodio, il 23 % sudorazioni, il 62 % palpitazioni, il 50 % diminuzione della libido ed il 19% ipertensione che sembra avere una stretta correlazione.
Come se ne definisce la gravità?
Alla luce delle recenti ricerche , la gravità non deve essere valutata solo in rapporto all’usura dentale, ma agli effetti delle arousal ( microrisvegli) . La polisonnografia domiciare rappresenta un primo valido aiuto per monitorare durante il sonno: frequenza respiratoria, saturazione di ossigeno, frequenza cardiaca, pressione arteriosa ecc.
Se indicato per fare una diagnosi differenziale da patologie simili come l’epilessia notturna è possibile eseguire una videopolisonnografia con EEG (elettroencefalogramma) . L’elettromiografia dei muscoli masticatori da inoltre altre importanti valutazioni. L’ipertrofia muscolare nella zona delle guance, la dolenzia muscolare e articolare, cefalea muscolo tensiva, acufeni ecc.. sono degli aspetti clinici che lo specialista esamina per l’inquadramento diagnostico e per valutare un piano di trattamento .
Rimedi contro il bruxismo
Per contrastare il bruxismo o i suoi effetti esistono dei rimedi, in parte a disposizione del singolo individuo, in parte strettamente legati ad un trattamento specialistico da parte del medico specialista nell’affrontare la patologia e possibilmente in equipe con un team di medici esperti in malattie del sonno, in gnatologia , neurologia, dove l’odontoiatra ha un ruolo importantissimo.
L’odontoiatra , infatti, in una visione olistica dell’odontoiatria, è colui che deve individuare tale patologia e saperla inquadrare nella giusta dimensione anche sotto il profilo di implicazioni di medicina generale.
Il paziente può giocare un ruolo collaborativo se è presente un digrignamento diurno, ma per quello notturno non può fare molto oltre che osservare le prescrizioni del medico/odontoiatra, prevenire l’ipertensione arteriosa, avere uno stile di vita adeguato ecc.
I soggetti affetti devono essere informati che le ricostruzioni odontoiatriche conservative o protesiche non possono essere esenti da rischi di frattura ed abrasione .
Il rimedio principale contro gli effetti sulla dentatura del bruxismo è l’ormai noto BITE (bite plane).
Il Bite Plane consiste in uno speciale apparecchio in resina trasparente rigida che viene realizzato su prescrizione del medico dentista e va applicato, di solito, sull’arcata superiore, durante il sonno (detto anche “night guard”).
Questo dispositivo medico su misura è costruito individualmente ed ha lo scopo, da un lato, di ridurre gli effetti del bruxismo sui denti e dall’altro di ridurre la resistenza allo sfregamento per l’azione di scivolamento che la dentatura dell’arcata inferiore esercita sul dispositivo nell’atto del digrignamento.
Il piano inclinato adeguato, lo spessore corretto del dispositivo e la consistenza del materiale rappresentano le variabili più importanti perché sia efficace o meno. L’effetto auspicato è la perdita di resistenza all’avanzamento e alla lateralizzazione dei movimenti mandibolari che contribuisce alla riduzione della potenza e ipertrofia muscolare, la difesa meccanica delle superfici dentali e a migliorare il sonno del paziente.
Al contrario, un Bite Plane non corretto può aggravare il bruxismo e può creare dei seri danni alla struttura temporo mandibolare oltre che squilibrare la postura.
Oltre ad una valutazione medica e neurologica, se indicato, spesso può essere utile un supporto psicologico con l’insegnamento di tecniche di rilassamento che portino ad una diminuzione dello stress e quindi della tensione muscolare spesso legata al bruxismo.
L’approccio farmacologico è da valutare in rapporto al trattamento delle condizioni predisponenti alla malattia, alla gravità del bruxismo e agli effetti nocivi che la patologia ha sul paziente .
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