La bellezza del viso si basa su principi estetici universali che privilegiano il rapporto armonico delle proporzioni facciali ed il corretto allineamento verticale e orizzontale delle zone del viso in una disposizione simmetrica.
Le proporzioni del viso dipendono dalla struttura ossea del cranio, mascella, mandibola dalle cartilagini (orecchie, naso) e dai tessuti molli.
Leonardo Da Vinci ed il Rinascimento Italiano
Il Rinascimento italiano (dalla metà del XIV secolo a tutto il XVI secolo) è stato una pietra miliare della nostro patrimonio culturale nella quale si affermò una nuova percezione dell’uomo e del mondo; il singolo individuo cominciava ad essere in grado ad essere padrone del proprio destino e di potere dominare la natura.
L’uomo, a differenza dell’epoca medioevale, comincia a pensare con la propria testa al di fuori dei dogmi inviolabili di allora come la provvidenza divina, la concezione Tolemaica che fino a quel momento erano indiscussi.
Il nuovo concetto del mondo e dell’uomo avviò un fermento di attività artistiche culturali e di studi orientai allo studio della natura che alimentò le curiosità scientifiche di molti illuminati personaggi.
Esempio indiscusso per genialità , eclettismo e popolarità del tardo Rinascimento è stato Leonardo da Vinci i cui studi anatomici si sono posti come punto di incontro ideale tra gli interessi scientifici e quelli artistici.
La conoscenza del corpo umano divenne, in quel periodo, fondamentale anche per la corretta rappresentazione figurativa in qualsiasi contesto artistico.
Leonardo, spinto da un forte desiderio di conoscenza scientifica, non si limitò allo studio del corpo visto nel suo insieme attraverso la sola teoria delle proporzioni vitruviane, ma approfondì la sua conoscenza anatomica studiando quanto era stato studiato dagli antichi Greci sulle proporzioni della bellezza. Per saperne di più si cimentò ad eseguire dissezioni di parti del corpo umano compreso il cranio i muscoli facciali ed ogni parte del viso.
Da questi studi ricavò delle regole auree estetiche tutt’ora applicabili non solo nell’arte figurativa , ma anche nella chirurgia estetica e nell’odontoiatria estetica .
Altri classici rinascimentali come Dalla Francesca, Durer ecc. hanno studiato ed applicato i rapporti geometrici, le armonie, gli equilibri considerati, tuttora, elementi fondamentali della percezione umana di bellezza e di armonia.
A questi noti classici si deve la diffusione fino ai nostri giorni di regole estetiche universali : le “proporzioni auree” o proporzioni Divine .
Cosa sono le proporzioni auree?
I nostri classici rinascimentali, nel approfondire gli studi sulle proporzioni, si sono basati sulla filosofia Aristotelica che teorizzava l’attitudine a creare il bello attraverso la corretta interpretazione delle regole e dell’armonia presenti in natura e insite nell’uomo.
Gli antichi greci, attraverso l’osservazione hanno scoperto delle regole riguardanti le proporzioni ideali relative alla bellezza e che sono diffuse in tutta la natura ed in particolare in campo biologico .
Le proporzioni auree si rifanno al famoso rapporto magico “1,618” e al codice numerico di Fibonacci, scoperti ed applicati dai nostri grandi classici. Tale scoperta confermava , come la natura ha delle regole matematiche e come l’uomo sia parte integrante dell’universo.
L’uomo, secondo le teorie Platoniche e quelle richiamate da uno dei padri della psicologia dell’ottocento ,Carl Gustav Jung , è dunque istintivamente attratto da proporzioni che richiamano le grandi regole della natura in quanto avrebbe dentro di sé un “archetipo” cioè pensieri sentimenti e sensazioni innate che condizionano l’interpretazione del bello.
Le proporzioni del viso e la bellezza oggi
Come dimostrano le recenti ricerche, le cognizioni classiche dateci in eredità, anche se fondamentali, non sono oggi sufficienti per la progettazione e creazione di una estetica ideale in cui l’attrazione sia universalmente e soggettivamente accettata dal singolo infatti, l’attrazione umana è basata anche su emozioni soggettive di tipo positivo cioè delle sensazioni che condizionano il giudizio in senso positivo e su altri criteri .
Il concetto del bello dipende da un insieme di fattori che si rifanno alla medicina, all’odontoiatria, alla psicologia, all’etnia, all’antropologia, alla sociologia, alla biologia, all’antropometria, ai modelli sociali culturali e religiosi ecc.
Il vero equilibrio estetico è ciò che è coerente con tutti questi fattori. L’approccio della valutazione estetica di un viso e di un sorriso è quindi una complessa analisi e progettazione eseguita attraverso una stretta interdipendenza pluridisciplinare di professionisti dell’estetica .
Quali sono i parametri estetici del viso
I parametri più comuni per valutare le proporzioni del viso esaminano diversi aspetti attraverso l’esperienza di studi antropometrici che definiscono i range di normalità del viso umano e le relative proporzioni del volto.
L’applicazione di tali regole ricavate dalla ricerca contribuisce a guidare il clinico nelle proprie valutazioni estetiche e funzionali.
Alcuni esempi :
- le simmetrie del viso
- la forma del viso
- il parallelismo tra i piani orizzontali
- il parallelismo tra i piani verticali
- le proporzioni tra i diversi settori verticali e orizzontali del viso
- le proporzioni del profilo in rapporto all’allineamento del mento/naso/fronte
- la proporzione della bocca rispetto al viso
- l’indice facciale e mandibolare
- le proporzioni delle labbra
- le proporzioni del naso
Le proporzioni del viso in relazione alle razze
Lo studio del viso si sviluppa inoltre, attraverso la valutazione dell’espressività, del carattere , personalità e da un’analisi del trofismo della muscolatura mimica e scheletrica, della postura della testa.
La ricerca delle proporzioni del viso e di tutte le sue componenti è quindi una condizione preliminare per un’approccio di inquadramento estetico del soggetto che deve essere sottoposto ad un qualsiasi intervento di ridefinizione dell’estetica del viso, del sorriso e dei tessuti.
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